FRANCISCO BENITEZ
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L’opera colta di Francisco Benitez da sempre é attenta alle correnti figurative dal periodo greco all’arte contemporanea: suoi principali riferimenti la pittura tardo ellenistica e romana, il caravaggismo e le correnti pittoriche che nel XVII secolo hanno operato tra l’Italia meridionale e la Spagna e che oggi continuano ad influenzare i generi figurativi più noti (neofigurativismo, pittura colta, anacronismo), la pittura metafisica di matrice dechirichiana e le sue evoluzioni fino ai nostri giorni. La sua ricerca, anche concettuale, é tesa a dare una ampia visione  allo spettatore contemporaneo sottolineando, in particolare nella sua produzione ritrattistica, il ruolo imprescindibile e senza tempo della costruzione dell’immagine. Le sue tecniche privilegiate sono essenzialmente la pittura ad olio e l’encausto che ben consentono di porre l’accento sulla importanza della materia nella rappresentazione; occorre tuttavia sottolineare il fondamentale ruolo del disegno e della costruzione scenica, le cui padronanze sono ben rilevabili dalle sue opere.  Benitez utilizza come fonte di ispirazione i ritratti funerari ad encausto del Faiyum, e, conoscendo l’antica tecnica di lavorazione in tetracromia (tavolozza a quattro colori), attraverso la miscela di pigmenti e cere lavorate a caldo crea dei ritratti che trasmettono un patos, un’emozione atemporale che risulta unitamente antica ed estremamente contemporanea; approfondendo l’indagine psicologica del soggetto esagera certi tratti fisiognomici per eviscerare la meta-emotività  e l’archetipo dell’individuo. I ritratti funerari femminili egiziani erano infatti opere che da un lato esaltavano le modelle rappresentate evidenziandone la classe sociale e la famiglia di provenienza,  ma, al contempo, rendevano una particolare analisi introspettiva che appare oggi il profilo di maggiore modernità di tali opere. Per tale via Benitez indaga e analizza il ruolo, la vita, la sofferenza dell’uomo nel mondo contemporaneo  filtrandolo attraverso l’esame storico della società in cui l’arte ha sempre svolto un ruolo fondamentale. ​
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Nota Biografica 
         Francisco Benítez nasce a Taos, New Mexico (Stati Uniti) nel 1967, trascorre parte della sua infanzia nel New Mexico, New York e Spagna. Il suo lavoro e la sua visione artistica sono influenzati da suo ambiente familiare spagnolo e ispano-americano.
La madre, María Benítez, danzatrice e coreografa di flamenco, e il padre, Cecilio Benítez, scenografo e scultore, hanno creato un ambiente artistico in cui Benítez ha sviluppato le sue sensibilità. Successivamente, ha perseguito gli studi di Filosofia alla St. John’s College a Santa Fe, seguito dall’Art Student’s League a New York, in cui ha cominciato a sviluppare la sua tecnica terminando, poi, i suoi studi di Belle Arti all'University of New Mexico. A completamento della scuola di Belle Arti diventa segretario ed organizzatore di mostre per l’associazione Albuquerque United Artists, un’associazione no-profit d’artisti contemporanei.
Nel 1994 si sposta in Francia, partecipando e organizzando molte mostre individuali e collettive, in particolare “La Biennale Méditeranéenne de la Jeune Peinture” al Museo d’Arte Moderna e d’Arte Contemporanea a Nizza, e “Dialoghi” alla Galleria Sainte-Catherine a Rodez.
Ha collaborato con il Museo Denys-Puech a Rodez, all’organizzazione della mostra “Ida y Vuelta: Dodici Artisti da New Mexico”, creando un’installazione di venti pannelli, “Costellazione”. La mostra ha ottenuto molti consensi in ambito nazionale ed internazionale.
Nel 1998, torna a Santa Fe, continuando ad esporre nella regione ed altrove. (Santa Fe, Texas, New York, Boston, Miami).
            Nel Luglio del 2001 ha esposto all’Aumônerie St-Jacques a Gordes (Provenza), la mostra dal titolo “Le rouge et le noir”. Poi, nel 2002, Benítez ha avuto una mostra personale, “Mediterraneo”, presso la Galleria d’Arte Il Sagittario a Messina e in seguito nel 2006 al Monastero del Ritiro a Siracusa, allo Studio Barnum a Noto nel 2007, alla Galleria Quadrifoglio (Siracusa) e la Capella Bonajuto (Catania) nel 2008, al castello di Aci Castello nel 2009, ed al Palazzo Nicolaci a Noto nel 2015, con la mostra intitolata, « RI/SCATTI » a cura di Vincenzo Medica con contributo critico di Ornella Fazzina. Poi, ha esposto RI/SCATTI presso la Ko-Art Gallery, a Catania, a cura di Aurelia Nicolosi.
            Benítez continua a vivere ed esporre tra gli Stati Uniti e l’Europa, in particolare in Francia e in Italia.

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